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Restauro della facciata storica del nuovo centro culturale di Torino
 
 
 
 

La facciata storica è parte del grande complesso che costituisce il nuovo Centro Culturale della Città di Torino, composto da biblioteca, teatro, cortili, belvedere…Il grande complesso è stato progettato all'interno di un doppio cortile che mantiene i contorni del complesso industriale pre-esistente, mantenuto come memoria di questa zona della città. 

 

L’intervento di restauro pone come obiettivo prioritario la conservazione fisica della quinta di facciata delle antiche Officine Dubosc, poi Nebiolo, su via Borsellino, adeguandola per consentirne l’inserimento nella grande fabbrica del Centro culturale della città. La manica della palazzina per gli uffici e dell’androne di ingresso alla officina è stata realizzata con struttura mista - muratura e acciaio. La facciata presenta un impianto attentamente graduato secondo i canoni tradizionali della tipologia dell’edilizia industriale: al piano terreno sono collocati i locali di servizio e controllo, al primo piano i locali di rappresentanza – direzione e consiglio di amministrazione –, al secondo piano gli uffici. I tre piani sono scansiti da elementi verticali che suddividono la fronte in tre campi, mentre la facciata è finita con modanature o elementi decorativi in pietra artificiale cementizia. Il progetto prevede la reintegrazione dell’immagine delle fronti esterne della palazzina e della testata del laboratorio. L’intervento di restauro delle due fronti costituenti la quinta di facciata prevede la liberazione dalle superfetazioni, il consolidamento delle murature della quinta, il restauro delle superfici intonacate in malta di calce e cemento finite a bugnato e degli intonaci delle cornici, la conservazione e il restauro dei manufatti in pietra artificiale e naturale, il restauro dei manufatti in ferro e ghisa: roste, portone carraio, finestre metalliche della testata del laboratorio, il restauro e la reintegrazione degli infissi in legno,la reintegrazione dell’impianto di smaltimento delle acque mediante la sostituzione delle gronde e dei pluviali e opere di protezione in lamiera.

 

 

2006

 

Committente: Mario Bellini Architect (s), Milano

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