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Chiesa dei SS. Bernardo e Brigida di Lucento.
Restauro della facciata, del campanile, dell’interno, delle cappelle seicentesche 
 
 
 

 

Testimonianze dell'intervento seicentesco fanno riferimento al 1654, quando l'architetto ducale Amedeo di Castellamonte richiede il trasferimento di maestranze dal cantiere del Castello del Valentino alla fabbrica della chiesa di Lucento per concludere i lavori ordinati dalla duchessa Cristina di Francia. Restano oggi, oltre allo stemma di Cristina di Francia ora ricollocato sotto il portico della chiesa, gli stucchi, gli affreschi e l'impianto decorativo, seicenteschi, della cappella di S. Antonio, l'iscrizione della data 1677 e lo schema tipologico della facciata, riplasmata da Castellamonte con l'inserimento di un portico e di un piano attico di influenza ancora manierista. Di qui l'ipotesi formulata da Andreina Griseri di una partecipazione di Carlo di Castellamonte, che aveva a lungo collaborato con Cristina di Francia, nell'ideazione del disegno dell'ampliamento dell'impianto quattrocentesco, poi realizzato e concluso ad opera del figlio. 

 

Il lavori di restauro dell’interno della chiesa, dopo il restauro della facciata avvenuto alla fine degli anni Ottanta del Novecento, hanno riguardato la prima campata della navata, quella seicentesca, e in particolare le due cappelle laterali occupate dagli altari barocchi dedicati a S. Antonio e alla Consolata che presentano decori in stucco di pregevole fattura e dipinti murali da essi racchiusi, raffiguranti scene della vita dei santi, e la bussola seicentesca in legno.

 

 

2002 - 2003

 

Committente: Parrocchia SS. Bernardo e Brigida

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