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CATTEDRALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA.
Allestimento della mostra "Umberto Mastroianni - Tra coscienza civile e spirito del sacro"

La mostra è allestita all'interno del Museo Diocesano nel locale sottosagrato e nei locali della torre campanaria, recentemente aperti al pubblico.

Il locale sottostante il sagrato costituisce, rispetto al museo, un ambiente a sé, risultato di campagne di scavo che hanno fatto emergere all’interno del lungo vano voltato, sotto inumazioni stratificate, reperti di età romana e paleocristiana. 

 

   Lungo il percorso museale i reperti sono in parte lasciati a vista e in parte sono coperti da un pavimento in acciaio reso trasparente da stesure vetrate che puntualmente illuminate permettono la lettura delle emergenze archeologiche. Si stratificano in questo modo, sopra i resti di costruzioni di età romana, le mura di un probabile porticato relativo al complesso basilicale e, ancora, una serie di tombe cappuccine ascrivibili ad un antico cimitero a cielo aperto presente nell’area antistante la basilica. Alle estremità del vano sono visibili, evidenziate da pareti specchianti, i resti delle due scalinate che dall’epoca rinascimentale a tutto il XIX secolo davano accesso alla chiesa inferiore.

La torre campanaria è costituita da due parti nettamente distinte: la torre quattrocentesca a pianta quadrata che si eleva sul sito delle chiese paleocristiane, ancora segnata in alto dalle aperture della antica cella delle campane, e il coronamento settecentesco, realizzazione incompiuta del progetto di Filippo Juvarra.

La mostra quindi si svolge nel locale sottosagrato per arrivare a raggiungere anche il piano terreno e il secondo piano della torre campanaria la cui salita, fino alla cella, è stata messa in sicurezza e aperta al pubblico.

 

   Il progetto di allestimento ha posto come fase prioritaria dei lavori il rispetto della valenza storica prevalente: essere museo di se stesso. In questa ottica gli interventi di allestimento sono stati contenuti al minimo indispensabile e si propongono con forme semplici e materiali reversibili e distinguibili come il ferro e il compensato ignifugo.

Parallelamente si è scelto di realizzare spazi espositivi autonomi ed estremamente flessibili, in modo da rendere possibili con facilità le trasformazioni che si renderanno necessarie nel tempo, rendendo possibili ed auspicabili eventuali rotazioni temporanee dei materiali esposti, e la realizzazione di nuove esposizioni temporanee.

 

   Con questa filosofia sono esposte, articolate secondo la successione cronologica in cinque sezioni – il periodo figurativo, il periodo neocubista, il periodo informale, il periodo del macchinismo fantastico e il periodo delle figure dell’inconscio -: sculture a tutto tondo in bronzo, gesso e terracotta, bassorilievi, opere in carta, cartone e su juta, mosaici e opere in vetro in un allestimento in ferro e legno ignifugo, che mira a evidenziarne le peculiarità e che dialoga con le strutture antiche e con i percorsi di visita del museo e della torre campanaria.

Specifica attenzione è stata posta alla luce e all’aspetto conservativo delle opere per cui l’illuminazione sarà realizzata mediante l’uso di faretti museali a luce fredda, che sono accuratamente calibrati al fine di valorizzare le opere pur nel rispetto di tutti i vincoli legati alla perfetta conservazione. 

 

2015

 

Committente: Arcidiocesi di Torino, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino

 

  

RESTAURO

ALLESTIMENTI

ALLESTIMENTI

PROGETTAZIONE

PROGETTAZIONE

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