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Monastero cistercense "Dominus Tecum", località Prà d' Mill, Bagnolo-Barge (Cn)

L’area comprende i pascoli declinanti a mezza costa fra le quote 860 e 880 metri, su cui sorgevano i fabbricati rurali, e, verso il torrente, i fabbricati settecenteschi che costituivano una piccola residenza nobiliare di montagna: un “palazzotto” munito di torri di difesa, una cappella e una baita.

Il primo insediamento monastico risale al 1994-95, quando pochi religiosi del Monastero di Lérins si trasferirono nei fabbricati settecenteschi, resi funzionali attraverso contenute opere di restauro realizzate negli anni precedenti, in attesa della costruzione del monastero: il “palazzotto” venne adibito a clausura, la minuscola cappella rettangolare assunse la funzione di chiesa, mentre la baita venne attrezzata per l’accoglienza.

Il progetto del monastero matura pertanto dal confronto dei modelli antichi cistercensi con le esigenze attuali, funzionali e legislative, con le meditate sperimentazioni fatte dai monaci sul posto e con la singolare architettura e morfologia del luogo.

Si è scelto di collocare le nuove fabbriche lungo le linee di livello, seguendo e adeguandosi ai tracciati dell’antico insediamento rurale: i vari ambienti, distribuiti su tre piani sfalsati, sono collegati tra di loro da percorsi porticati orizzontali, intersecati da scale di raccordo trasversali. Questa distribuzione consente un affaccio prevalente dei locali, in particolare delle celle dei monaci e delle stanze degli ospiti, verso sud.

Secondo le tipologie dell'ordine cistercense il monastero risulta diviso in due zone funzionali distinte, la clausura e la foresteria, aventi percorsi e affacci convergenti verso il polo centrale costituito dalla chiesa. Il grande vano della chiesa è illuminato in corrispondenza dell'altare da una lanterna vetrata sormontata dalla croce, che porta il castello delle campane, che possono essere suonate direttamente dai monaci dal presbiterio. I locali della clausura, inseriti nell’area più interna e protetta del monastero, affacciano su due piccoli chiostri: il chiostro dei monaci, adiacente alla chiesa, costruito su due livelli e servito da una rampa, su cui guardano in parte le celle e il capitolo, e il chiostro di servizio, che distribuisce i laboratori, la centrale termica e la cucina, a cui è annesso il refettorio, e al piano superiore la biblioteca. Nella manica rivolta verso oriente e verso le aree di ingresso sono disposti su due piani i locali della foresteria: al piano superiore le stanze degli ospiti, al piano inferiore il refettorio, le sale dell’accoglienza, i parlatori.

Le scelte architettoniche tendono all'integrazione paesaggistica dei nuovi fabbricati con le preesistenze: la copertura delle falde dei tetti è in lastre di pietra, le murature esterne e quelle interne della chiesa sono in pietra naturale reperita sul posto, tutte le falde di copertura sono in legno lasciato a vista. Con gli stessi materiali sono stati realizzati gli arredi del presbiterio, l’altare quadrato e l’ambone costituiti da lastre di pietra sostenute da “lose” sovrapposte, e la grande croce lignea, in semplice carpenteria intagliata.  

 

 

Committente: Monastero "Dominus Tecum", Bagnolo (Cn), Italia

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