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Rifugio Vallanta
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Rifugio Vallanta
Nuova realizzazione del Rifugio Vallanta a Ponte Chianale (Cuneo)

Il rifugio è stato costruito a 2500 metri d’altezza, subito sotto la parete ovest del Viso, lungo un itinerario di salita molto frequentato e realizzato con sistemi tradizionali come la muratura portante perimetrale realizzata con la pietra reperita sul posto, la struttura verticale interna, gli orizzontamenti e il tetto, realizzati con malte e calcestruzzi con inerti – sabbia e ghiaia - estratti dal piccolo lago, in alta montagna dagli uomini del Cai di Saluzzo nel corso di dieci anni, lavorando solo durante i mesi estivi. è stato aperto nel 1988, quindi costituisce un esempio realizzato con tecnologie tradizionali e forse non così aggiornate rispetto agli esempi sin ora presentati. Il nuovo rifugio è stato collocato in un luogo orograficamente lungamente verificato, protetto dalle slavine e dalle valanghe, in un contesto ambientale in cui i fattori climatici, il vento, l’azione del gelo, della neve erano stati sperimentati e testati, anche in funzione di un cantiere previsto per molti anni. Per questo motivo, anche facendo uso di modelli, è stato verificato sul posto l’orientamento del fabbricato, adattandolo al sito e alla struttura, non modificabile, del fondo roccioso. 

L’edificio, che appare da lontano come un grande diedro in pietra a pianta triangolare, è coperto da un tetto a falda unica rivolta a sud, per permettere il rapido scioglimento dei depositi di neve. Sull’asse principale sono collocati l’ingresso, le scale rotonde in ferro - quella interna centrale e quella esterna - e i due abbaini del primo e secondo piano. La scala interna, per evitare il rischio di rumori, in particolare quelli delle partenze notturne, è realizzata con gradini in lamiera insonorizzata con calcestruzzo e rivestiti di gomma. La scala a chiocciola esterna, pur protetta superiormente, ha gradini in lamiera grigliata, per consentire la salita, anche quando la neve, spinta dal vento, penetra all’interno e forma accumuli gelati.

 

L'opera è pubblicata in "Ottagono", n. 82, 1986; in Vallanta, come nasce un rifugio, Saluzzo, 1988, in “Alp”, n. 60, aprile 1990; in Architettura in Piemonte 1980-69, Saggio introduttivo al catalogo della mostra, Electa Editrice, Milano 1990; in “Casabella” n. 572, ottobre 1990, in A. De Rossi, Architettura alpina moderna in Piemonte e Valle d’Aosta, Torino 2005.  Inoltre consegue segnalazione al Premio Regionale IN/ARCH 1990 per il Piemonte.

 

1977 - 1988

 

Committente: Cai Saluzzo

 

con B. Bellezza

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